Bastoncini al formaggio e raccolta di racconti
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Bastoncini al formaggio e raccolta di racconti (L'angolo di Alessandra)

Bastoncini al formaggio e raccolta di racconti

GEMELLI


Arrivato a metà scale fa dietrofront. 

-Non si può fuggire davanti al primo ostacolo.- dice fra sé e sé. 

-Non ho nulla da temere. 

Questa volta per entrare in casa deve cercare le chiavi. Deve accendere le luci. Gira ogni stanza, nel bagno non c’ è nessun cadavere. 

-Come è possibile che i vicini siano spariti in una frazione di secondo? E la morta?- così dicendo si accorge dell’ errore. E’ entrato nell’ appartamento sbagliato. Sullo stesso pianerottolo ci sono quattro porte. Due a destra e due a sinistra delle scale. Lui, preso dalla foga, è entrato nella seconda a destra. La sua porta è la prima. 

Sente le voci alterate e isteriche dei vicini provenire dall’ altra abitazione. 

La signora Caldera lo vede ed urla – E’ qui, è qui. Prendetelo! Fermatelo!- 

Lui è tranquillo. Per la seconda volta entra nella casa sbagliata e si rende conto che è la copia della sua. Stesso divano, stessi quadri, stessa playstation 2. Perfino il souvenir di Praga è uguale al suo. L’ unica differenza è in quel povero corpo, immerso nell’ acqua che scorre, che comincia ad inondare il pavimento, che ora riconosce essere quello della ragazza delle pulizie, che...abita accanto a lui. 

-Idiota! Come non mi è venuto in mente prima!.- 

Automaticamente chiude il rubinetto. I curiosi sono aumentati. Si sentono delle sirene in lontananza. Portiere che sbattono. Passi affrettati. 

Nella stanza compaiono due agenti con un uomo ammanettato. 

Gli sguardi sbigottiti di tutti corrono da lui al nuovo arrivato. Il suo negativo. 

I poliziotti fanno uscire i curiosi e chiudono la porta. 

– Quando abbiamo ricevuto la chiamata dalla centrale eravamo già nella zona. Abbiamo fermato quest’ uomo che stava fuggendo dal palazzo con quella strana bicicletta. La sua mente malata non ha retto allo stress, perché, dopo poche domande, piangendo, ci ha raccontato tutto. 

Fratelli gemelli, adottati, ancora in fasce, da due famiglie diverse. Uno a Firenze, lei, e l’ altro a Praga, lui. Marco, così si chiama, ha nutrito rancore nei suoi confronti da quando venne a conoscenza della sua esistenza, a dieci anni, da certi documenti. Nella sua mente malata l’ ha sempre incolpata di tutte le sofferenze passate. Infatti, i genitori adottivi si divisero dopo poco e fino alla maggiore età ha sempre vissuto in un istituto. 

L’ idea di vendicarsi, perché lo scopo era di farla incolpare dell’ omicidio, gli è venuta l’ anno scorso. Si ricorda di essere stato a Praga?....Scoperto dove lei abitava ha preso in affitto questo appartamento con la sua ragazza, che poi è diventata, non a caso, la sua colf. Ha creato due appartamenti gemelli, come voi. Marco non si è mai fatto vedere contemporaneamente a lei ed i vicini hanno pensato che esistesse un solo signor Marchi. La ragazza è stata facile preda di una mente malata. Adottata e senza famiglia, come voi, credeva che Marco volesse farle una sorpresa. Povera ragazza, una preda sensibile, perfetta- disse con voce grève il tenente Caldana.



LA PREDA SENSIBILE


La macchina no. Sarebbe stata rintracciata dalla Polizia nel giro di poche ore. 

Saranno stati dieci anni che non andava in bicicletta, per giunta pieghevole. 

Le prime pedalate incerte poi, nel freddo di quella sera di dicembre, gli sembrava di essere Merckx al Giro delle Fiandre. Strade dissestate, nebbia. 

Si ferma. 

Per tirare il fiato, per pensare. 

Arriva a casa, sente dei rumori, entra e trova una donna morta nella sua vasca da bagno. 

Nelle orecchie sente il battito del cuore. Gli sembra di essere nel mezzo di un episodio della serie americana “24”. Lui è il protagonista ma non c’ e Jack a salvarlo. 

Lui, persona normalissima, cosa deve fare? Tornare a casa ed aspettare la Polizia! Non ha nulla da temere. 

Si ferma lungo la strada del ritorno a comprare un pacchetto di sigarette. 

Lui, che non ha mai fumato. 

Si appoggia ad un albero; accende una sigaretta. 

Tira una boccata e comincia a tossire. 

Getta sigarette e fiammiferi e riparte. 

Inverte la direzione e si dirige verso casa, lentamente. 

Ora non ha più forze. 

Non è più Merckx. 

Posteggia il suo mezzo in garage. Stranamente tutto è come quando è arrivato alle otto. A parte la bicicletta. Niente macchine della Polizia, niente sirene, lampeggianti. 

Sale le scale. 

Silenzio. 

Nemmeno il cane dei vicini che abbaia al solo passare di una mosca. Continua a salire. 

Silenzio. 

Ora ha paura. 

Arriva davanti la porta del suo appartamento. 

La porta è chiusa. 

Sul campanello spiccano due nomi, a lui ignoti. 

Cerca freneticamente le chiavi nella tasca del giaccone. Le infila nella toppa. Apre lentamente. 

Luci spente. 

Ancora silenzio assordante. 

Accende la luce. Si guarda attorno. Niente. Tutto come l’ ha lasciato la mattina. 

Va nel bagno. Il manichino di donna è sempre nella vasca, col pugnale piantato nell’ addome. 

La vasca piena di salsa di pomodoro. 

Toglie il tappo. Prende il pugnale e lo rimette a posto. Va nel suo studio. 

Si siede davanti alla scrivania dove c’è un portatile acceso. 

Una pagina di Word aperta. – “La preda sensibile” - 

Si prende la testa fra le mani. – Ora come proseguo?, Dove trovare l’ ispirazione? Nemmeno la messinscena mi ha aiutato. La preda sensibile sarò io se non consegno il romanzo al mio editore per il 20 dicembre!- 

Esce di casa. Toglie il biglietto con i due nomi dal campanello di casa. 

- Accidenti- dice scendendo le scale per la seconda volta, quella sera, - devo riportare la bici a mia sorella Anna.-



DOPPIA VITA

In una frazione di secondo si ritrova in auto. 

Parte a razzo sfrecciando per le strade illuminate della città. 

Alza lo sguardo verso lo specchietto retrovisore. Nessuno lo segue. Accende l’ autoradio che sta trasmettendo “ Sabato pomeriggio”. 

E’ la canzone che ascoltavano da fidanzati lui e sua moglie Aurora. Aurora! 

Non vede l’ ora di arrivare alla loro abitazione, nella campagna intorno a Montecatini. 

Una villetta con un bel giardino fiorito. Sua moglie sarà certamente in cucina a preparagli un buon pranzetto, come sempre. 

Varcando la soglia di casa lei lo saluterà con un bacio. Una famiglia tranquilla e serena. Sposati da sette anni senza figli. 

In mezz’ ora ha percorso i chilometri che separano Viareggio, dove lavora, dalla sua abitazione. Vede già, in lontananza, le luci del giardino. 

Stranamente non c’è l’ auto della moglie parcheggiata nel vialetto. 

Entra in casa. Silenzio. 

- Aurora…Aurora… sono arrivato!- chiama. Silenzio. 

Entra in ogni stanza. Prima in cucina, nella sala, nelle camere, persino nel bagno. Vuoto assoluto. Cerca un messaggio sulla porta del frigo, ma non lo trova. 

Si mette a sedere su di una sedia prendendosi la testa tra le mani. 

Ripercorre gli avvenimenti di quella sera. In un flash rivede quell’ uomo che da giorni lo seguiva. Con quella bicicletta piena di adesivi del Tirreno. 

Gli era sembrato che gli avesse scattato delle fotografie. 

Sul momento aveva pensato di essere paranoico. 

Cosa gli passava per la mente. Aurora era una moglie dolce, era innamorata e credeva a tutto quello che lui le diceva. Non protestava mai, nemmeno quando telefonava per dirle che si fermava a Viareggio qualche giorno perché aveva molto lavoro. Controlli in azienda. 

Vuoi vedere che….. No! 

Non era possibile che Aurora avesse scoperto tutto di Laura. 

Dell’ altra famiglia che si era creato a Viareggio. 

Dell’ altra casa di fronte alla pineta che divideva con una compagna che lavorava come hostess presso l’ aeroporto di Pisa. 

Di Laura che faceva voli internazionali. 

Di Laura che vedeva solo qualche giorno in un mese. 

Del viaggio che avevano fatto a Praga per festeggiare l’ anniversario del loro primo anno di vita insieme. 

Non si era mai chiesto perché lo avesse fatto. 

Forse perché si era innamorato di tutte e due e non voleva scegliere. Non sapeva scegliere. 

Lui del segno dei gemelli: l’ eterno indeciso. 

Accende la televisione sul canale locale. Le nove. L’ ora del telegiornale. 

Vede passargli davanti immagini familiari. La sua casa di Viareggio vicino alla pineta. L’ immagine di Laura nella vasca da bagno. 

Morta. 

Aurora portata via dalla polizia. Ammanettata. 

La voce laconica del cronista: - La donna 29 anni di Montecatini, sposata con Giacomo Scanteri, scoperta la doppia vita del marito, aveva maturato l’ idea di liberarsi della rivale già da alcuni mesi………-


La ricetta in abbinamento è:


BASTONCINI AL FORMAGGIO


Ingredienti:  

-100 gr di farina bianca 

-100 gr di burro 

-100 gr di parmigiano grattugiato 

-1 uovo 

-Sale e pepe 

 

Procedimento:


Mescolate la farina, il burro, il formaggio, il pepe e formate un impasto. 

Riempite la spara biscotti ed utilizzate la trafila a bastoncino. Premete e formate delle strisce su una teglia non imburrata e non foderata con carta forno. 

Dividete le strisce con un coltello. 

Spennellate con uovo sbattuto con poca acqua salando leggermente. 

Infornate a 180° per circa 10/12 minuti.

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